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Читаем по-итальянски Marcello Fois Nulla (9)


E non lo zittisce se lui alza la voce. Cand’ est bíbiu non cumprèndete su chi narat. Continui pure a biascicare, lasciamolo sragionare, che tanto la cicciona dorme, e quando dorme, la cicciona, non la sveglia nessuno. E poi agli sbronzi e ai pazzi si dà sempre ragione.

Questo metti in conto. Le notti in bianco di tua madre. La sua cecità, che non vede i tuoi occhi spalancati. Oppure quando ti salutano a distanza, se ti salutano, perché sudi e puzzi. Oppure quando ti prendono in giro dicendo: hai perso qualche etto, hai il mignolo più magro; e tua madre li invita a tacere senza riuscire a trattenere una risata. E tuo padre che non esiste, se non per chiedere quale peccato abbia commesso per un simile castigo. Oppure la messa domenicale alle sei del mattino. Prima che arrivino tutti. Ca este birgonza. Oppure la pastiglia che ti hanno prescritto per non farti sentire la fame, che dopo mangi il doppio. Soldi sprecati.

Cosa dice l’assistente sociale? Che bisogna farla uscire, costrigerla a confrontarsi col mondo. Ma il mondo non sembra migliore, non sembra affatto desideroso di confronti, con tre fratelli maschi disoccupati, che non c’è lavoro, che pure sarebbero disposti a fare di tutto.

Che se non si sta attenti finiscono per diventare delinquenti. Ancora rime. Ancora sorridi Oppure quando tuo fratello maggiore ha messo incinta la sua ragazza. E dove li mettiamo, hanno bisogno della loro intimità sono giovani, con un bambino in arrivo…

Hanno bisogno di una stanza loro. Ma lei dove la mettiamo. Tanto più con un bambino in casa…


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