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Читаем по-итальянски Marco Bettini Color sangue (30)


«Mmmhh... Ciao Bo... Roberto», si controllò Lama. Immaginava che Casti non apprezzasse il soprannome che si era guadagnato nell’ambiente di lavoro. Bombolo.

«Ciao. Scusa l’intrusione, ma vorrei parlare del signor Cambi, l’hai operato stanotte.»

«Infatti sono un po’ stanco, ho dormito poche ore. Be’, comunque l’ho salvato. Appena in tempo. Emorragia al rene sinistro. Aveva perso molto sangue. Nefrectomia d’urgenza con laparotomia mediana, veramente complicato. Sono stato molto accurato, molto accurato.»

Lama avrebbe voluto aggiungere «come sempre», ma si fidò dell’intuito del collega.

«Ho controllato personalmente» continuò «l’assenza di altre emorragie, piccoli vasi rotti, danni in altre parti dell’addome. Perché? Ci sono problemi?»

Un’ombra di apprensione comparve per un secondo sul viso del Mago, ma fu subito rimpiazzata dall’inconfondibile sicumera.

«È un paziente a rischio», sentenziò Lama per allontanare da sé ogni amaro calice.

«Lo sai, no?»

«Certo», annuì Casti, che avrebbe pagato per rivedere quella contrazione nei lineamenti del primario. «Posso chiederti le condizioni del rene? Com’era?»

«Completamente andato. Rottura interna dell’arteria, fratture nel tessuto e alcune parti ischemiche. Potevo solo rimuoverlo e assicurarmi che non si presentassero nuove emorragie. Ci sono?»

«No. Ma non riesce a urinare.»

«Succede spesso, dopo una nefrectomia», buttò lì con noncuranza il Mago, omettendo il resto e cioè fa il tuo mestiere e non mi scocciare con le cazzate.

«Lo so», finse di conciliare Bombolo. «Sono venuto solo perché ho visto che nella documentazione clinica mancano gli esami sull’altro rene e volevo sapere se, nella fretta, qualcuno ha dimenticato di portarmeli.»


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