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Читаем по-итальянски Marco Bettini Color sangue (41)


«Facciamo un grafico», suggerì.

«Mettiamo la cartina del Cile, ed evidenziamo il punto dove è caduto l’aereo», propose Gianni Fergnani, il capo degli interni.

«È vicino a Lima?» domandò Illustri.

«Perché?» si stupì Fergnani.

«Così si vede la distanza rispetto alla capitale, no? Che ne sa, il lettore, di una città cilena qualsiasi?»

«Ah, volevi dire Santiago», gli venne in soccorso il capocronista Bocciolini.

«Sì, sì, Santiago», acconsentì Illustri.

«Non c’è problema», garantì Fergnani. «E per i servizi? Come li dividiamo?»

«Tu cosa avevi in mente?» si schermì il direttore.

«Mah. Io metterei negli interni solo la cronaca dei fatti. Vedi» disse mostrando un menabò «ho mezza pagina con una pubblicità sotto. Così la chiudo con un pezzo più il grafico, e diventa monotematica. Invece le testimonianze di amici e parenti le sposterei nella cronaca cittadina.»

«Ottima idea», approvò Illustri. «In una mezza pagina così io il grafico lo vedo bene orizzontale, mi raccomando. Dà più respiro, no?»

Fergnani e Bocciolini si guardarono imbarazzati. Sapevano che il direttore voleva ridurre al minimo il testo scritto e aumentare al massimo l’immagine. A Quindi non piaceva leggere troppo. Sosteneva che dopo dieci righe le veniva mal di testa.

Secondo Illustri la pagina ideale comprendeva un titolo, un grafico oppure una foto, e una didascalia non troppo lunga. Considerava assolutamente superfluo ogni pezzo che superasse le quindici righe.


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