Отправляет email-рассылки с помощью сервиса Sendsay

Читаем по-итальянски

  Все выпуски  

Читаем по-итальянски Marcello Fois Nulla (4)


33 anni

Tutto il dolore non possiamo consumarlo. Sarebbe stata fatica risparmiata, la tua fatica, se avessi potuto vedere quanto ce n’è.

Sino alla rabbia. Che faccio? Che faccio? Scrivo per una madre morta. Scrivo per svuotare questo vuoto dalla pienezza del rimpianto. E poi? E poi? Solo per continuare, un poco ti disprezzo. Devo averle da qualche parte quelle cose che hai scritto.

Quando volevi diventare una che scrive. («Parli bene tu che te ne sei andato in Continente, è comodo parlare in questo modo; io ho tentato, io sono rimasta. Troppo comodo caro mio fare il Solone da Eldorado. Prova a sentirti come me. Prova a sentirti come un moscerino in un occhio. Prova a resistere stringendo i denti tanto da spaccarti le mascelle! Perché non sei rimasto qui a fare qualcosa, qualcosa che poteva essermi utile…?»)

Ho corso, facendomi scoppiare i polmoni. Ho baciato mille volte mio figlio. E il cibo mi sembrava talmente prosaico da meritare di punirmi. Poi sono uscito. L’ho detto a tutti, a tutti quelli che non ti conoscono, per ripeterlo a me stesso così che sembri finalmente vero.

Eppure non è vero. Ora, per il tuo funerale, scrivo.

(«Così ti senti a posto, tu con tuoi servizi efficienti, con tutto puntuale, al centro di tutte le possibilità. A scrivere, a fare lo scrittore. A fare l’avvocato del Diavolo.  Che cosa c’entro io con la tua storia? Niente. Solo una casualità; un accenno di passato in comune»).


В избранное