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Читаем по-итальянски Marco Bettini Color sangue (20)


Abbandonato sul letto, incapace di parlare, Luca Cambi sprofondava lentamente nell’affanno. Mentre il medico continuava a seguire l’evolversi del tracciato, la caposala entrò nella stanza, seguita dalla donna bruna che Casti aveva notato davanti alla porta.

«Come sta?» chiese al nefrologo in tono di supplica.

«Ho portato gli esami», intervenne l’infermiera, rivolta al medico.

«Mi dispiace», disse Casti alla moglie del paziente. «Non può restare durante la visita. Mi aspetti fuori, la prego.»

Il medico lasciò che la donna uscisse. La caposala gli allungò i referti degli esami disposti dal dottor Giovannini. Come Casti aveva già dedotto dai sintomi, l’azotemia stava salendo troppo. Il livello del potassio nel sangue, superiore a sette, era altissimo.

Il paziente soffriva di una insufficienza renale acuta postoperatoria, forse dovuta al protrarsi dell’intervento o a una crisi ipotensiva. Bisognava sottoporlo in fretta a una dialisi per depurargli il sangue. Mentre organizzava mentalmente il da farsi, la voce della caposala lo riportò sul malato.

«Dottore, sta male.»

Luca Cambi si inabissava nel letto con la faccia strozzata. Cercò di afferrare inutilmente l’aria, scuotendo fili e tubi che gli uscivano dalle braccia. Annaspò per pochi secondi, poi si afflosciò su se stesso. Il tracciato elettrocardiografico disegnava sugli schermi grigi picchi sempre più alti e curve un po’ troppo intervallate.

«Mi porti subito tre fiale di calcio gluconato al dieci per cento», ordinò il nefrologo all’infermiera. «È iperpotassiemia. In un minuto, muore.»

Uscendo di corsa, la caposala cercò di trasformare la sua concitazione in semplice solerzia agli occhi della moglie del moribondo che passeggiava nel corridoio. Afferrò le fiale di calcio gluconato, nell’armadio dei farmaci, riempì velocemente una siringa e ripassò davanti alla signora Cambi, ancora immersa nel suo stato di trance. Entrò nella stanza e consegnò la siringa al medico.


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