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Читаем по-итальянски Marco Bettini Color sangue (10)


Cominciava a provare un senso di oppressione, anche se non soffriva di claustrofobia. Più scendeva e più aveva caldo, dentro il cappotto. Voleva uscire al più presto. Per risalire, al buio, gli ci sarebbe voluta più di un’ora.

«Faccia attenzione a dove mette i piedi», gli gridò l’esperto. Il poliziotto restò al centro della strada, ma l’ultima stazione della miniera era anche la più sicura. Le pareti laterali erano solide e piene, senza cavità pericolose.

Sulla roccia erano evidenti i segni delle benne che avevano lavorato. La stanza aveva una base irregolare, quasi quadrata, il soffitto a volta, ed era molto più grande di quelle che ospitavano i depositi di esplosivo. Formava una specie di enorme mela cava. Il motivo di tanto spazio sotterraneo era che lì i camion dovevano girarsi e tornare indietro, dopo aver caricato il gesso.

L’aria era secca. I rigori sempre più attenuati di novembre non arrivavano fin laggiù.

«Provi a spegnere la torcia e la luce sul casco.» L’esperto aveva raggiunto Mormino, fermo in mezzo alla caverna. Il poliziotto eseguì, e si trovò nell’oscurità più oscura che avesse mai sperimentato.

«È il buio assoluto», disse il tecnico. «Che effetto fa?»

«Be’, non mi dispiace.»

«È un piccolo test. Se uno viene preso dal panico non può lavorare qui.»

La luce della torcia tornò a rischiarare la parete della grotta. Il poliziotto riaccese anche la sua. Alzò la testa verso il soffitto, ma non riuscì a distinguerlo bene. Era troppo lontano per la lampadina del casco. Allora puntò la torcia e vide una grande macchia rosa contro il bianco della roccia.

«Cos’è?» domandò l’esperto.

La macchia rosa aveva la forma di una stella. Era grande come due uomini sdraiati a braccia e gambe larghe e non si muoveva. Osservandola alla luce di entrambe le torce appariva innervata di fili azzurri, come se una gigantesca marmellata di lamponi cosparsa di vene si fosse spiaccicata sul soffitto invece di cadere a terra. Mormino fu

il primo a capire cosa stavano guardando.

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