Отправляет email-рассылки с помощью сервиса Sendsay

Читаем по-итальянски

  Все выпуски  

Читаем по-итальянски Marco Bettini Color sangue (17)


Maggiore di due anni, Luca aveva costruito intorno a sé una rete di certezze, fondata sulla fiducia assoluta nelle proprie capacità. Anche se colpiva, incontrandolo per la prima volta, una certa rudezza nei modi, era un uomo che trasmetteva sicurezza e fascino. Claudia non aveva avuto dubbi, nella scelta tra i due fratelli. Era stata attratta subito da Luca. Con Marco, che l’aveva corteggiata, non era andata oltre l’amicizia. Tra loro due, l’assonanza di dubbi e sensibilità escludeva ogni forma di seduzione. I modi quieti e diretti di Luca, invece, l’avevano conquistata subito. Marco aveva pensato fin da allora che fosse meglio così per tutti.

II

Scendendo dal letto, aveva sbattuto l’alluce contro il comodino. Mentre si radeva, si era procurato un piccolo taglio sotto il mento. A fine colazione si era versato una goccia di caffè sulla camicia. La fitta di dolore all’alluce lo aveva accompagnato nel cammino da casa fino all’ospedale. Venti minuti di buon passo, che s’imponeva per limitare la pancia debordante. Sapeva di dover mangiare meno dolci, pane, patate e tagliatelle, ma non voleva punirsi troppo.

Sotto i portici si sentiva protetto dalla nebbia e dai residui della notte. Il dottor Roberto Casti, aiuto primario del reparto di nefrologia del policlinico, non amava la nebbia e neppure le prime ore del giorno. Però gli piaceva il suo lavoro, nonostante fosse un ritardatario cronico, specialmente se il turno iniziava alle sette del mattino.

Pensava che alzarsi presto aumentasse la probabilità di inconvenienti distribuiti lungo la giornata. Appena mise piede in ospedale, alle sette e mezzo, la sua tesi trovò immediata conferma. La caposala, abituata agli orari improbabili del medico, lo avvicinò circospetta.

«Dottore» lo avvertì «abbiamo un paziente operato d’urgenza stanotte. Nefrectomia.»

Casti rinfoderò la pancia e si accarezzò con metodo il doppio mento per riflettere meglio sulla novità, alquanto poco gradita. Il suo personale programma non prevedeva malati gravi, non c’erano trapianti in vista, si aspettava solo visite di routine a lungodegenti in procinto di tornare a casa. La sua presenza in reparto, quel giorno, dipendeva anche dal fatto che la giornata si prospettava molto tranquilla.

«Come mai» chiese dissimulando il fastidio «non sta in rianimazione?»

«È piena. Due ragazzi. Schianto in moto.»

«Chirurgia?»

«Non c’era posto. È stato operato dal dottor Lama in persona. Ce l’ha spedito lui.»


В избранное