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Читаем по-итальянски Marco Bettini Color sangue (5)


«Vuole interrogarli?» lo sfidò Cau.

«Non serve», rispose Mormino. «Tanto non credo che le foto delle impronte nella scarpata ci serviranno. Lo hanno lanciato giù da qui, dove il terreno è solido. Ho già fatto i rilievi.»

«Ottimo», approvò il capitano.

«Chi può essere?» chiese il poliziotto.

«Lo scopriremo.»

«Sembra un immigrato. Arabo, direi. A giudicare dai buchi nelle braccia e nelle caviglie, un tossico.»

Per qualche motivo, al carabiniere la risposta non piacque. «Vorrei che ispezionasse il resto della grotta, fin dove è possibile», chiese Cau.

«Senz’altro. Farò recintare l’imbocco dello sterrato e tornerò con un gruppo elettrogeno. Ma da una certa profondità in poi potrò usare solo le torce elettriche. Le tracce poco evidenti ci sfuggiranno, a meno di non cascarci sopra con il fascio di luce.»

«Capisco.»

«Ho fotografato segni di gomme all’ingresso della grotta.

Sono arrivati qui in auto. Quando l’hanno buttato nella scarpata il corpo è affondato nel terriccio.»

«Una buona ricostruzione.»

«Grazie.»

A Mormino parve arrivato il momento di congedarsi. Disse al suo vice, ancora occupato in fondo alla dolina, cinque metri più in basso, di rivoltare il cadavere. Presti fece ruotare il corpo fuori dalla terra e lo sistemò in posizione supina, mostrando la sua orribile ferita. Al posto dell’addome era rimasto un buco. La faccia non esprimeva il terrore che ci si poteva aspettare da un uomo straziato in quel modo.

Il poliziotto cercò di leggere per un attimo lo sguardo del carabiniere. Ci vide qualcosa che non riuscì a decifrare subito, perché Cau rimase impassibile. La sottile cicatrice che solcava la guancia sinistra del capitano, una riga netta, verticale, che univa lo zigomo al profilo della mascella, non si mosse.

Mormino si avviò verso l’uscita della grotta e passò davanti ai due cacciatori. Poi tradusse quello che aveva intuito. Il capitano Pietro Cau, l’eroe della lotta alla mafia, l’uomo sopravvissuto a un agguato di cui portava il segno sul viso, che aveva catturato cinque sicari di Cosa Nostra, era stupito. Né spaventato, né inorridito. Solo stupito.


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