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Читаем по-итальянски Marco Bettini Color sangue (9)


Cioè, poteva anche. Però senza conoscere la strada è pericoloso. Bastava mettere una ruota sui bordi per restare bloccati.»

«Già», rispose Mormino, che non voleva parlare delle indagini con un estraneo.

Il poliziotto era sicuro che il cadavere fosse arrivato in automobile solo fino all’ingresso della grotta. Durante la discesa, in prossimità di un tornante, Mormino vide una specie di navata, con il soffitto a volta, a destra della strada.

«Che cos’è?»

«Una delle santebarbare, credo.»

«Una?»

«Sì. Man mano che si scende con lo scavo si formano delle cavità artificiali e ci si mette l’esplosivo che serve per continuare il lavoro. Qui ce ne saranno tre o quattro.»

«Ha una mappa della miniera?»

«Purtroppo no. È chiusa da vent’anni. La mia società la comprò da un’azienda mineraria che fallì. Da quando è nostra, nessuno ci ha mai lavorato. È rimasta vuota. A chi serve una grotta, se non la può sfruttare? Sa, le solite polemiche coi cosi lì, i verdi. Si sono messi in testa che i calanchi devono essere protetti. Salviamo anche i sassi?, dico io. Comunque, tutte le colline sono diventate zona protetta e così qui non si scava più. Le serve mica una grotta?»

«No, grazie.»

L’esperto e il poliziotto continuarono a scendere, a illuminare anfratti, a sporgersi sopra doline chiuse, a lanciare sassi in inghiottitoi di cui non si intuiva la profondità, tralasciandone comunque il novantacinque per cento. Oltrepassarono altre due cavità laterali, chiuse con cancelli di legno senza lucchetto, che avevano ospitato altrettanti depositi di esplosivo. Il vicequestore non vide niente che potesse assomigliare a una traccia di sangue.

«Non credo che troveremo granché di interessante», sentenziò il tecnico minerario, che aveva intuito lo scopo della ricerca. «Già.»

Al nono tornante, l’esperto si fermò.

«Ormai dovremmo essere arrivati», sospirò.

Era un uomo corpulento, e sentiva in anticipo la fatica della risalita. Mormino si mise davanti e affrontò l’ultimo tornante, il decimo, che formava una curva a gomito.


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