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Читаем по-итальянски Stefano Benni ACHILLE ED ETTORE (1)


Tanto fa l'uomo che alla fine sparisce. (Raymond Queneau)

Anch'io sono di Sompazzo e vorrei raccontare una storia delle nostre parti. È la storia di due amici che si chiamavano Achille ed Ettore. Achille costruiva i camini e non ce n'era un altro come lui al mondo. I suoi camini tiravano l'aria così bene che non bisognava lasciarci vicini i bambini, se no volavan via per la cappa come tortorine. Ettore faceva il fornaio e il suo pane era tanto buono che il medico del paese lo prescriveva come medicina. Due rosette alla mattina e due alla sera con poca acqua.

Achille ed Ettore, amici e colleghi nel ramo riscaldamento, stavano sempre insieme, pescavano insieme e facevano lunghe camminate in montagna a castagne e funghi.

Un giorno stavano sdraiati sotto un albero. Era una bella giornata limpida, senza una nube.

E Achille disse: - Lo sai che a Coppi ci batte quarantotto volte il cuore in un minuto?

Ed Ettore chiese: - È molto?

- Una persona normale come me e te - disse Achille - di grazia se ci batte una o due volte al minuto. A lui, quarantotto volte. Che fisico!

- Senti - chiedeva l'Ettore - e i polmoni? Come ce li ha i polmoni?

- Ce li ha - rispondeva Achille - che quando lui respira, tutti quelli vicino svengono, perché lui si prende tutta l'aria intorno e non ne lascia più agli altri.

- E la bicicletta? - chiedeva l'Ettore - raccontami ancora come ha la bicicletta...

- C'ha una bicicletta - diceva Achille - che pesa come un pulcino. Ha le ruote di seta ed è così leggera che ne puoi tenere sei o sette in braccio mentre pedali, e scegliere quella da salita, quella da discesa, da ghiaia, da pavé, da cronometro e anche quella da giro d'onore con le bandiere. E sai cosa fa Coppi mentre corre?

- Cosa fa?

- Muove le orecchie. Quando va in discesa le apre, e le ha così grosse e forti che frena con quelle. Quando è in volata le chiude e diventa aerodinamico. Quando vince le tira in su, quando è triste le tiene giù.

- Come la lepre?

- Più della lepre. Coppi va più forte della lepre. Magari i primi cinquanta metri la lepre gli va via sullo scatto, ma poi Coppi la riprende e la stacca.


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