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Читаем по-итальянски GRAZIA VERASANI, L'AMORE E' UN BAR SEMPRE APERTO (22)


Fulvio Guidetti è un ingegnere di trentotto anni che insegna meccanica in un istituto tecnico, è molto alto, robusto e quasi albino. Quando si laureò, ci disse che per lui insegnare era una missione. Ora è odiato da tutti i suoi studenti perché li boccia uno dopo l’altro.

È talmente pieno di sé che le sue affermazioni sugli argomenti più disparati sono sempre concise, perentorie, senza sfumature, chiaroscuri, dubbi: solo dogmi. Lucia, la sua fidanzata, lo definisce ‘sensibile come una lavatrice’.

Noi lo abbiamo soprannominato L’intelligente. Dalla laurea con lode in poi non è più stato lo stesso. Fiero di concorsi e cattedre vinti con scioltezza, si è gonfiato a vista d’occhio, al punto che la persona che gli è più vicina, Lucia, a trentacinque anni non si è ancora laureata: è morta alla tesi. La capisco. Non deve essere facile vivere con un uomo che ti mortifica da mane a sera col suo ego che fa faville mentre tu ti arrabatti alla meno peggio.

L’intelligente sa tutto, o crede di sapere tutto. Di qualunque cosa si parli, lui ne sa più di te. Quando ti chiama e non ti trova, ti cerca e ti trova anche dove penseresti che nessuno al mondo ti troverebbe mai. Se ci vai al cinema, il film lo deve scegliere lui, così per il ristorante o per qualsiasi altra cosa. Se dici no, insiste così bene e così a lungo che alla fine sei costretto a fare come vuole lui.

L’intelligente non ha mai delle sfighe. «Eh, lo so», mi ha detto una volta «voi vi vedete spesso perché dovete sfogarvi sui vostri problemi… Non è mica colpa mia se io non ne ho!». L’intelligente ha questo di bello, che lo vorresti strangolare ma poi ti metti a ridere; soprattutto quando sostiene che l’amore non esiste e che i nostri sono guai da femminucce.

Lui, Lucia non la bacia mai in pubblico, mai uno sguardo complice, mai una frase carina. Sembra che l’abbia deciso a tavolino che voleva lei e non un’altra. (Forse prima le ha guardato i denti come si fa coi cavalli e poi le detto: «Vuoi metterti con me?»)

Basterebbe dirgli che ultimamente l’abbiamo vista fuori con un altro, Lucia, e forse L’intelligente vacillerebbe un po’, ma non ne abbiamo il cuore, e poi sappiamo bene che il giorno che crollasse farebbe un tale tonfo e un tale polverone che non si rialzerebbe più.

L’intelligente vuole certezze e le trova, basta raccontarsele. L’intelligente si alza ogni giorno alle sette, mentre io vivo sul primo gradino della notte (come diceva Eluard). L’intelligente è eterno, e io morirò stupida. L’intelligente ha una sola donna e per sempre, anche se dice che non l’ama perché l’amore non esiste. Io non ho nessuno ma li ho amati tutti.

«Si è comprato la Passat», ci racconta Diego «ultimo modello. Quando gli ho detto che anche Baresi ce l’ha, ha risposto: Impossibile, è appena uscita, e io ero il primo dal concessionario!» Ridiamo così forte che quasi non sentiamo suonare il campanello.

«Chi è?» chiedo a Diego.


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