Отправляет email-рассылки с помощью сервиса Sendsay

Читаем по-итальянски

  Все выпуски  

Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni


- Vuoi che ti accarezzi il mento, eh? - sussurrò. Ma non era così. Il gatto voleva essere toccato esattamente all’attaccatura del collo. Peter sentì qualcosa di duro. Qualcosa che si spostava di qua e di là. Doveva essergli rimasto impigliato tra i peli. Peter si rizzò appoggiandosi a un gomito, per controllare meglio. Si aprì con le dita un varco. Da principio pensò si trattasse di un piccolo oggetto prezioso, una targhetta d’argento. Ma non c’era la catenina, e a furia di tastare e scrutare, si rese conto che non era affatto metallico, ma di osso pulito, un piccolo ovale schiacciato nel mezzo e, cosa ben più incredibile, si accorse che era attaccato alla pelle di William. Poteva afferrarlo comodamente tra pollice e indice. Strinse un poco la presa e diede un leggero strattone. Le fusa di William si fecero anche più convinte. Peter tirò di nuovo e questa volta sentì qualcosa cedere.

Osservando tra la pelliccia e spartendola un po’ con le dita, vide che aveva aperto un breve taglio nella pelle del gatto. Era come se stesse tirando l’estremità di una cerniera lampo. Tirò ancora e questa volta lo squarcio buio si fece lungo almeno due pollici. Le fusa di William provenivano proprio di là. Forse, pensò Peter, gli vedrò battere il cuore. La zampa gli stava di nuovo spingendo le dita. Il Gatto William voleva che continuasse.

E lui obbedì. Aprì la cerniera del gatto dalla gola alla coda. Peter avrebbe voluto anche guardare dentro, ma non gli piaceva far la figura del ficcanaso. Era lì lì per chiamare Kate che venisse a vedere, quando ci fu un movimento, come un rimescolio dentro il gatto e dal buco uscì un tenue bagliore rosato che si andò facendo più vivo. Poi d’improvviso, dal Gatto William sgusciò... be’ sì insomma, una cosa, una creatura. Solo che Peter non era sicuro di poterla davvero toccare perché gli sembrava fatta solo di luce. E benché non avesse né baffi né coda, non facesse le fusa, non si vedesse pelo, né zampe, sembrava dire con tutta se stessa una cosa soltanto: «gatto». Era come l’essenza di quella parola, il cuore dell’idea. Era un viluppo rosa violaceo di luce pacata, sinuosa, ricurva e stava uscendo dal corpo del gatto.


В избранное