Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni
Eppure, non gli avevano mai fatto niente di male e
in fondo ce n’era soltanto una che proprio non gli piaceva. La Cattiva. Persino
a Kate non piaceva. Le metteva paura, talmente tanta che non aveva il coraggio
di buttarla, caso mai quella fosse tornata nel cuore della notte a vendicarsi.
La Cattiva chiunque l’avrebbe riconosciuta al primo sguardo. Era di un rosa mai
visto su un essere umano. Molto tempo fa la gamba sinistra e il braccio destro
erano stati strappati dai buchi del corpo. E sul cranio crivellato di buchi le
cresceva un ciuffo spesso di capelli neri. Chi l’aveva fabbricata doveva aver
avuto intenzione di farle un bel sorriso dolce, ma qualcosa era di sicuro
andato storto nello stampo, perché la Cattiva tirava su un labbro in una specie
di smorfia e pareva sempre pensare alle cose più brutte del mondo.
Di tutte le bambole, solo la Cattiva non era né
maschio né femmina. Era la Cattiva e basta. Addosso non aveva vestiti e se ne
stava seduta nell’angolo più lontano dal letto di Kate, in cima a uno scaffale
dei libri dal quale dominava tutte le altre. Qualche volta Kate la prendeva in
braccio e cercava di ammansirla con delle paroline bisbigliate, ma dopo un
minuto rabbrividiva e la rimetteva al suo posto.