Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni
Arrampicarsi fino a tre volte la propria altezza, e
con un solo braccio e una gamba è un’impresa che richiede forza e pazienza. La
Cattiva aveva ben poco dell’una e dell’altra. Il suo corpicino rosa fremette
per la fatica e lo sforzo quando, arrivata a metà della salita, andò cercando
un appoggio per il pennello. Ansimava sempre più forte, faceva pena. A poco a
poco la testa, più sudata che mai, arrivò all’altezza di Peter. Non gli ci
sarebbe voluto niente ad allungare una mano e tirare la bambola sul letto. E
con la stessa facilità avrebbe potuto scaraventarla per terra. Ma non fece
nulla. Era troppo interessante. Voleva vedere che cosa sarebbe successo. Mentre
la Cattiva guadagnava pochi centimetri alla volta esclamando: - Accidentaccio
della malora! - oppure, - Dannazione, por- caccio diavolo! - e ancora, - Budino
marcio che sei! - Peter si rese conto che tutte le bambole della stanza erano
girate verso di lui. Occhi azzurrissimi più spalancati che mai, ed ecco un
bisbiglio sommesso, come di acqua sui sassi, e un suono che si raccolse in un
mormorio e infine un fiume di emozione si riversò su quelle cinque dozzine di
spettatrici.
- Lo sta per fare! - Peter sentì dire da una di loro.
E un’altra rispose: - Adesso ne vedremo delle belle!