Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni
Rivolgendo un cenno d’intesa alle sostenitrici, la
bambola zoppa saltellò di un paio di passi in direzione di Peter e disse: - Ti
sei sistemato che è una meraviglia, vero? - Il tono di voce era molto cortese,
ma dalla folla si levarono delle risatine e Peter sapeva che si trattava di una
provocazione. - Non credo di capire, - disse. La Cattiva si rivolse alla folla
e, lanciandosi in una discreta imitazione di Peter, disse: - Non crede di
capire, lui! - Poi, a Peter: - Voglio dire, che stai benone nella tua nuova
stanza, suppongo.
- Ah, in quel senso, - disse Peter. - Sì certo, è
fantastica.
Alcune delle bambole sul tappeto raccolsero l’ultima
parola e si misero a ripeterla: - Fantastica... fantastica... fantastica... -
fino a trasformarla in una scempiaggine assoluta che Peter avrebbe tanto
desiderato non aver detto.
La Cattiva aspettava paziente. Quando la calma fu
ristabilita, chiese: - Ti piace, eh, avere una camera tutta tua? .
- Certo.
- Ti piace, eh, che sia proprio tutta tua? -.
- Si, te l’ho appena detto. Mi piace, - disse Peter.
La Cattiva si avvicinò a Peter con un altro
saltello. Lui aveva la sensazione che stesse per arrivare al punto. Alzò la
voce. - E avevi mai pensato che forse anche a qualcun altro avrebbe fatto
piacere avere quella stanza?
- Fammi ridere, - disse Peter. - Mamma e papà
dormono insieme. Perciò restiamo soltanto io e Kate...
Le sue parole annegarono in un boato di
disapprovazione. La Cattiva riuscì a tenersi in equilibrio sull’unica gamba,
mentre sollevava la gruccia per chiedere il silenzio.
- Già, solo voi due, eh? Peter scoppiò a ridere. Non
sapeva che dire.
La Cattiva si avvicinò ancora. Allungando la mano,
Peter avrebbe potuto toccarla. Era pronto a scommettere che l’odore che le
usciva di bocca era di cioccolato.
- Non ti pare, - disse la bambola, - che sia venuto
il momento di lasciare il posto a qualcun altro in quella stanza?
- Ma per piacere, - disse Peter, - voi siete solo
delle bambole...