Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni
E un’altra ancora, di rimando: - Quello che è
giusto, è giusto! - e almeno altre venti bambole si unirono al coro con dei: Sì!
- E giusto! -Ben detto! La Cattiva intanto aveva appoggiato il braccio sul
letto e poteva lasciare andare la gruccia. Adesso si aggrappava alla coperta,
cercando di procedere tirandosi avanti. E mentre quella avanzava, sull’altro
lato della stanza si levò un grido sonoro e all’improvviso le bambole, tutte le
bambole, presero a muoversi verso il letto. Dai davanzali delle finestre e
dalle specchiere, dal letto di Kate e dalla carrozzina, avanzavano saltellando
e cadendo e rimettendosi in piedi sopra il tappeto. Quelle con gli abiti lunghi
squittivano, inciampandosi dentro gli strascichi, mentre quelle nude, o con
soltanto un calzino addosso, si spostavano con agghiacciante agilità. Avanti,
ancora avanti, un’ondata di rosa, di bianco e nero e marrone, e su tutti i
broncetti di gomma, un unico grido: - Quello che è giusto, è giusto! - E in
ognuno di quegli occhioni vitrei c’era la rabbia che Peter aveva sempre
sospettato si nascondesse nel celeste chiaro dei loro sguardi.
La Cattiva ce l’aveva fatta a raggiungere il letto e
se ne stava in piedi esausta ma fiera, rivolgendo cenni del braccio alla
piccola folla radunata di sotto. Le bambole si accalcavano manifestando
entusiastica approvazione e levando le corte braccia paffute alla loro eroina.
- Quello che è giusto è giusto! - tornarono a
scandire in coro.
Peter si era spostato nell’angolo più lontano del
letto. Aveva le spalle al muro e si stringeva le ginocchia al petto. Questa si
che era una cosa straordinaria. Da un momento all’altro comunque, la mamma
avrebbe sentito il chiasso e sarebbe salita per dire di fare silenzio.
La Cattiva aveva bisogno di riprendere fiato, perciò
aveva smesso di urlare. Poi sollevò in aria il pennello-gruccia e all’improvviso
lo schiamazzo si interruppe