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Читаем по-итальянски ROGER ZELAZNY IL SEGNO DEL CAOS


All'improvviso, il pozzo echeggiò di sibili, lamenti e gor­goglii, insieme a fischi, strida, e sporadici ringhi. Le due be­stie prima si fronteggiarono e poi si dilaniarono: i loro occhi sembravano dei soli morenti, mentre i loro artigli assomiglia­vano a delle baionette. Nella pallida luce che ora li raggiun­geva dal di sotto, i due formavano un mandala terrificante. Se da un canto quella luce produceva un cerchio d'attività troppo vicino perché potessi sentirmi completamente al sicu­ro, essa servì comunque a frenarli al punto da convincermi che non era necessario rischiare un sortilegio poco adatto, ed alla fine ad emergere dal tunnel tutto d'un pezzo.

«Argh!», commentò Luke, agitandosi improvvisamente nella mia stretta.

«Sono d'accordo con te,» gli dissi. «Ma ora cerca di ri­manere ancora un po' disteso, intesi? Siamo sul punto di crol­lare...»

«... e di farci proprio male,» dichiarò, Luke piegando il capo verso l'alto per osservare i mostri che combattevano, e poi verso il basso quando realizzò che anche noi eravamo in procinto di cadere. «Ma che genere di viaggio è mai questo?»

«Un viaggio pessimo,» risposi, e poi precipitammo: ac­cadde esattamente così.

Quindi l'apertura si allargò, e la nostra velocità risultò sufficiente per un atterraggio discreto. La nostra reazione al­l'incantesimo che io chiamavo lo Schiaffo del Gigante, pro­babilmente avrebbe provocato una battuta d'arresto, oppure ci avrebbe spinti all'indietro. A questo punto sarebbe stato meglio collezionare qualche ammaccatura piuttosto che di­ventare un ostacolo per il traffico.

Un viaggio alquanto negativo. Stavo ripensando alle pa­role di Random, quando, attraversando l'apertura quasi in diagonale, fummo colpiti dal fango e cominciammo a rotolare.

Dovevamo esserci fermati in una caverna, vicino al suo ingresso. Diversi tunnel si aprivano sulla destra e sulla sini­stra. La bocca della caverna era situata alle mie spalle. Mi bastò una rapida occhiata per capire che si trattava di un'a­pertura situata al di sopra di una vallata luminosa e lussureg­giante.

Luke rimase a terra immobile, con le gambe in aria, ac­canto a me. Mi alzai immediatamente in piedi, lo afferrai sotto le ascelle, e cominciai a trascinarlo via dalla scura aper­tura dalla quale eravamo appena emersi. Ora i rumori del mostruoso combattimento si erano fatti vicinissimi.


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