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Читаем по-итальянски ROGER ZELAZNY IL SEGNO DEL CAOS


«Mi ero sempre chiesto a cosa assomigliassero. Ora, se noi potessimo farci un'idea di un Jabberwock...», osservò.

«Sh!», lo ammonì il Gatto. «Deve trovarsi in qualche punto del dipinto murale, ed è anche probabile che ci stia ascoltando. Non agitarti! Potrebbe attraversare il bosco e, da un momento all'altro, giungere sibilando dietro al tuo se­dere. Ricordati dei denti delle sue mascelle e della stretta mor­tale dei suoi artigli! Non andare in cerca di guai se...»

Il Gatto lanciò una rapida occhiata in direzione della pa­rete mettendola a fuoco diverse volte di seguito. Ignorando­lo, Luke osservò:

«Stavo giusto pensando all'illustrazione del Tenniel.»

Il Gatto si materializzò dall'altro lato del bar, mandò giù il drink del Cappellaio, e disse:

«Sento il gorgoglio, e lo sguardo truce di un paio d'occhi che si stanno spostando verso sinistra.»

Fissai allora il dipinto murale, ed effettivamente vidi quegli occhi ardenti, e sentii un suono molto strano propagarsi nella stanza.

«Potrebbe derivare da una quantità di oggetti diversi,» considerò ad alta voce Luke Raynard.

Il Gatto si allungò verso una rastrelliera situata dietro al bar fino a raggiungere in un punto abbastanza alto della parete una strana arma lì appesa, scintillante e instabile nel­l'ombra. La prese e la fece scivolare sul ripiano del bar; l'ar­ma finì per fermarsi davanti a Luke.

«Tutto quello che posso dire è che è meglio avere tra le mani la Spada Vorpal.»

Luke sorrise, ma io fissai affascinato quell'arnese che sembrava essere fatto di ali di farfalla e di chiaro di luna.

Poi sentii ancora una volta quella specie di gorgoglìo.

«Non restare lì impalato!», disse il Gatto, bevendo dal bicchiere di Humpty e scomparendo nuovamente nel nulla.


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