Читаем по-итальянски ROGER ZELAZNY IL SEGNO DEL CAOS
«Cosa
sta succedendo?», chiesi sbigottito al Bruco.
«Sei
stato agganciato dal cappio di Luke,» replicò l'enorme entità.
«E
lo sono ancora?», m'informai.
Il
Bruco emise un anello di fumo blu, sospirò dolcemente e mi spiegò:
«Luke
è stretto in un cappio e tu ti sei smarrito. Tutto qui.»
«E
come può essere accaduta una cosa simile?», gli chiesi.
«Non
ne ho la più pallida idea», replicò.
«Uh...
e come potrei fare ora per liberarmi di questo cappio?»
«Purtroppo
non sono in grado d'aiutarti.»
Mi
voltai in direzione del Gatto che ancora una volta mi rivolse il suo ghigno
particolare.
«Non
credo che tu sappia...», cominciai a dirgli.
«Ho
visto entrare sia lui che te, un po' di tempo dopo», disse il Gatto con uno
strano sorrisetto di compiacimento dipinto sulle labbra. «Anche per un posto
del genere il vostro arrivo è stato alquanto insolito... e la cosa mi ha
indotto a ritenere che almeno uno di voi due deve essere necessariamente
collegato alle Arti Magiche.»
Annuii
col capo.
«I
tuoi andirivieni potrebbero anche finire, a questo punto», osservai.
«Ho
le zampe a posto, io», replicò il Gatto. «Il che è più di quanto ci si possa
aspettare da Luke.»
«Cosa
intendi dire?»
«È
caduto in una trappola contagiosa.»
«Ed
in che cosa consiste questa trappola?», gli chiesi.
Il
Gatto però scomparve purtroppo di nuovo, e questa volta svanì persino il suo
ghigno onnipresente.
Una
trappola contagiosa? Il problema riguardava Luke ma, a quanto pareva, anch'io
c'ero invischiato. Su questo non esistevano dubbi, anche se non avevo la più
pallida idea di quale problema si trattasse, e di cosa avrei potuto fare per
risolverlo.