Читаем по-итальянски Connie Willis Una lettera dai Cleary
– Te l’ho detto – ho risposto. – Ho trovato
la lettera cercando il giornale della signora Talbot.
Lui si è voltato puntando la spinatrice verso di me. –
Ma per qualsiasi ragione l’abbiano fatto, si sono fatti crollare tutto il mondo
addosso. Che lo volessero o no, hanno dovuto sopportare le conseguenze.
– Se sono sopravvissuti – ho detto. – Se
qualcuno non gli ha sparato.
– Non posso più lasciarti andare all’ufficio
postale – ha detto. – È troppo pericoloso.
– E i giornali della signora Talbot?
– Va a controllare il fuoco – mi ha detto.
Sono rientrata in casa. David era ritornato e se ne stava di
nuovo in piedi davanti al camino, a guardare la parete. Mamma aveva aperto il
tavolo da gioco e le sedie pieghevoli davanti al camino. La signora Talbot era
in cucina a affettare patate, solo che, dal modo in cui piangeva, sembrava
fossero cipolle.
Il fuoco si era praticamente spento. Ho infilato dentro un
paio di fogli di giornale per farlo riprendere. Il fuoco si è ravvivato con una
fiammata blu‑verde brillante. Ho gettato un paio di pigne e qualche rametto
sulla carta infiammata. Una delle pigne è rotolata fuori di lato ed è rimasta
là sulla cenere. Ho tentato di afferrarla, sfiorando con la mano lo sportello
della stufa.
Proprio nel solito posto. Fantastico. La vescica avrebbe
fatto saltare via la vecchia crosta, così avremmo ricominciato tutto daccapo. E
naturalmente mamma stava proprio là, con la pentola di minestra di patate in
mano. L’ha messa sulla stufa e mi ha afferrato la mano come fosse la prova di
un crimine o cose del genere. Non ha detto nulla. È rimasta là a stringerla,
sbattendo le palpebre.
– L’ho bruciata – ho detto. – L’ho solo
bruciata.
Lei ha sfiorato i bordi della vecchia crosta come se avesse
paura di prendersi qualcosa.
– È una bruciatura! – ho urlato, tirando via la
mano e ammassando gli stupidi ciocchi di David nella stufa. – Non è
malattia da radiazioni. È una bruciatura !
– Sai dov’è tuo padre? – mi ha detto.
– È fuori sul retro – ho risposto, – a
costruire la sua stupida serra.
– Se n’è andato. Si è portato via Stitch.
– Non può aver preso Stitch! Stitch ha paura del
buio. – Lei non ha detto nulla. – Ma lo sai come è buio là fuori?
– Sì – e ha guardato fuori dalla finestra. –
Lo so che è buio.
Ho preso il mio giaccone appeso al gancio accanto al camino
e ho cercato di uscire.
David mi ha afferrato il braccio. – Dove diavolo credi
di andare?
Mi sono svincolata. – A trovare Stitch. Lui ha paura
del buio.