Читаем по-итальянски ROGER ZELAZNY IL SEGNO DEL CAOS
Non
riuscivo a capirne il motivo, ma mi sentivo stranamente inquieto. Del resto
non era una cosa abituale per me brindare con un Coniglio Bianco,un
tappetto che assomigliava vagamente a Bertrand Russell, un Gatto sogghignante,
e il mio vecchio amico Luke Raynard, tutto intento a cantare delle Ballate
Irlandesi mentre un paesaggio tipico di quelle zone si stagliava sul muro
evidenziandosi in tutta la sua realtà dietro la sua schiena.
Be',
in particolar modo, rimasi sconcertato nel vedere l'enorme Bruco blu fumare il
narghilè in cima al gigantesco fungo, proprio perché so come sia difficile
mantenere accesa una pipa ad acqua. Ma lui, probabilmente, non se n'era ancora
reso conto. Formavamo un tipico quadretto conviviale, ma Luke era solito
invitare di quando in quando delle comitive alquanto strane. E allora, per
quale motivo mi sentivo tanto turbato?
La
birra era buona, il cibo abbondante. Mi sembrò di vedere del dolore negli occhi
dei diavoli dipinti che tormentavano la donna dai capelli rossi legata al
palo.
Era
stato bello, ma ormai era finito. Tutto era bello. Quando poi Luke magnificò la
Baia di Galway col suo canto, l'effetto fu talmente incantevole da farmi
desiderare di tuffarmici dentro, perdendomi tra le sue onde. Tutto era molto
bello, ma anche molto triste.