Читаем по-итальянски ROGER ZELAZNY IL SEGNO DEL CAOS
Che
strana sensazione... si. Che strana idea! Se Luke cantava una canzone triste,
mi sentivo malinconico. Quando intonava qualcosa di più allegro, sarei stato
capace di trillare come un uccello. Nell'aria spirava un'insolita sensazione di
empatia. Non credevo che la cosa potesse creare dei problemi. Lo spettacolo
del gioco di luci era magnifico...
Sorseggiai
il mio drink mentre osservavo il passo traballante di Humpty vicino al bar.
Cercai di ricordarmi quando ero entrato in quel posto ma, per quanto mi
sforzassi, non riuscii a trovare la risposta. Presto o tardi però, me lo sarei
ricordato. Era un party piacevole...
Mi
guardavo in giro e ascoltavo, gustavo e sentivo, e tutto mi sembrava magnifico.
Tutto quello che catturava la mia attenzione mi sembrava affascinante. C'era
qualcosa che avrei voluto chiedere a Luke? Mi sembrava di si, ma ora il mio
amico era occupato a cantare, ed io non riuscivo a ricordarmi di cosa si
trattasse.
Cosa
stavo facendo prima di entrare in quel posto? Ritenni opportuno non sforzarmi
di ricordare il passato. Almeno non in un presente tanto affascinante ed
interessante.
Tuttavia,
avevo la netta impressione che si trattasse di qualcosa di molto importante.
Forse era questo il motivo per cui mi sentivo inquieto e turbato? Avevo forse
lasciato qualche affare in sospeso ed ora sentivo l'esigenza di portarlo a
termine?
Mi
voltai per chiedere spiegazioni al Gatto che era sul punto di dissolversi e
scomparire con fare divertito. Allora mi venne in mente che anch'io, volendo,
avrei potuto dileguarmi nel nulla. Svanire da lì per trovarmi in un altro
posto: era quello il modo in cui ero giunto? Forse. E, probabilmente, in
quello stesso modo avrei anche potuto allontanarmi.