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Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni


Quel sabato in particolare, Peter si era messo a raspare in fondo al cassetto. Era a caccia di un gancio, ma sapeva di avere ben poche speranze. La mano gli si chiuse intorno a una piccola molla sporca di grasso che era appartenuta a un paio di forbici da giardinaggio. La lasciò andare. Poi incontrò bustine di sementi, troppo vecchie per essere piantate e non abbastanza per finire in pattumiera. Che razza di famiglia, pensò Peter ficcando la mano proprio in fondo al cassetto. Perché non possiamo essere anche noi come gli altri, con le pile dove servono, i giocattoli che funzionano, i puzzle e i mazzi di carte completi e il tutto rimesso a posto dopo l’uso? La mano incontrò qualcosa di freddo e liscio. Estrasse un vasetto di vetro blu scuro con il coperchio nero. Sull’etichetta di carta era scritto, «Pomata Svanilina». Scrutò a lungo quelle parole, cercando di coglierne il significato. Il barattolo conteneva una densa pomata candida e liscia in superficie. Non era mai stata usata. Peter ci affondò dentro la punta dell’indice. La sostanza era fredda, non certo il freddo duro e pungente del ghiaccio, ma quello pastoso e morbido di una crema. Estrasse il dito e trasalì per la sorpresa. La punta dell’indice era scomparsa. Completamente svanita. Riavvitò il tappo e si precipitò in camera sua. Appoggiò il vasetto sulla mensola, si fece largo tra vestiti e giocattoli così da potersi sedere sul pavimento appoggiando la schiena al letto. Aveva bisogno di riflettere.

Per prima cosa, esaminò il suo indice. Era quasi corto come il pollice. Toccò là dove avrebbe dovuto trovarsi la punta del dito. Non c’era niente. La punta non era diventata semplicemente invisibile. Era proprio sparita.

Dopo una mezz’oretta di silenziose meditazioni, Peter si avvicinò alla finestra che si affacciava sul giardino posteriore. Il prato appariva come una versione all’aperto del cassetto in cucina. Ecco i suoi genitori, che sonnecchiavano a pancia in giù sulle coperte, distesi ad abbrustolirsi al sole. In mezzo a loro, c’era anche Kate, la quale probabilmente riteneva che prendere il sole fosse un’esperienza da grandi. E intorno al terzetto, si trovavano le macerie del loro sabato pomeriggio sprecato: tazze da tè, la teiera, giornali, tramezzini sbocconcellati, bucce d’arancia, vasetti vuoti di yogurt. Peter rivolse alla sua famiglia uno sguardo carico di risentimento. Con gente del genere, non c’era niente da fare, ma non si poteva neppure buttarli via. Forse, però... Tirò un lungo respiro, si infilò in tasca il vasetto di vetro blu e scese di sotto.


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