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Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni


La giornata trascorse esattamente come aveva sperato. Tra un sonnellino, una lappata di latte un altro sonnellino, qualche boccone di cibo per gatti in scatola, che a onor del vero non era poi co si atroce come l’odore lasciava supporre: una specie di pasticcio di carne tritata, ma senza il purè di contorno. E poi ancora dormire. In men che non si dica, il cielo fuori si andò caricando di ombre e i bambini tornarono a casa da scuola. Il Bambino William aveva l’aria esausta di chi è reduce da una mattinata in classe e da qualche rissa in cortile. Gatto-bambino e Bambino-gatto si sdraiarono insieme davanti al fuoco del soggiorno. Che stranezza, pensò il Gatto Peter, essere accarezzati da una mano che solo il giorno prima era stata sua. Si chiese se il Bambino William si trovasse bene nella sua nuova vita fatta di autobus e di scuola, e del piacere di una sorella e una mamma e un papà. Ma la faccia del bimbo non gli comunicava un bel niente. Era così spelacchiata, rosa e senza baffi, con quegli occhi rotondi dai quali era impossibile cavare qualunque cosa.

Più tardi quella sera, Peter raggiunse Kate in camera sua. Come sempre, stava parlando con le sue bambole alle quali spiegava un po’ di geografia. Dalle loro espressioni imperturbabili, si capiva benissimo che non nutrivano alcun interesse specifico per i fiumi più lunghi del mondo. Peter le saltò in grembo e lei si mise ad accarezzarlo distrattamente, senza smettere di parlare. Se solo avesse saputo che quello che aveva in braccio era suo fratello. Peter si accomodò e incominciò a fare le fusa. Kate si era messa a citare tutte le capitali che riusciva a ricordare. Una noia deliziosa, proprio quel che ci voleva per risprofondare nel sonno. Aveva già gli occhi chiusi, quando la porta si spalancò e comparve il Bambino William.

- Ehi Peter, - disse Kate, - non hai nemmeno bussato.

Ma il suo fratello-gatto non le diede retta. Attraversò la stanza, afferrò il suo gatto-fratello e se lo portò via di corsa. A Peter non piaceva essere portato a spasso a quel modo. Non era dignitoso per un gatto della sua età. Cercò di divincolarsi, ma il Bambino William non fece altro che stringere di più la presa precipitandosi giù dalle scale. - Shh, - disse. - Non abbiamo tanto tempo.


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