Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni
Sdraiato a terra, nel tentativo di riadattarsi al
suo corpo di sempre, Peter notò qualcosa di strano. Il fuoco avvolgeva ancora
di fiamme lo stesso ciocco di legno d’olmo. Lanciò un’occhiata verso la
finestra. Si stava facendo buio. Non era sera, doveva essere ancora tardo
pomeriggio. Dal giornale appoggiato vicino alla sedia, constatò che era sempre
martedì. Ed ecco un’altra stranezza. Sua sorella Kate stava entrando di corsa
in soggiorno, piangendo. E dietro di lei, c’erano anche mamma e papà, con l’aria
triste.
- Oh, Peter, - esclamò sua sorella. - E successa una
cosa terribile.
- Il Gatto William, - spiegò sua madre. - Purtroppo
è...
- Oh William! - I singhiozzi di Kate soverchiarono
le parole della mamma.
- È entrato in cucina, - disse suo padre. - È salito
sulla sua mensola preferita, quella sul calorifero, ha chiuso gli occhi, ed è...
morto.
- Non ha sentito niente, - disse Viola Fortune in
tono rassicurante.
Kate continuava a piangere. Peter si rese conto che
i suoi genitori lo fissavano con apprensione, in attesa di constatare come
avrebbe reagito alla notizia. Di tutta la famiglia, era sempre stato lui il più
affezionato al gatto.
- Aveva già diciassette anni, - disse Thomas
Fortune. - E’ vissuto abbastanza.
- E bene, - disse Viola Fortune.
Peter si alzò lentamente. Quelle due gambe non gli
parevano un buon sostegno.
- Sì, - disse alla fine. - Ormai era pronto per
altre avventure.
La mattina dopo seppellirono William in fondo al
giardino. Peter costruì una croce con due bastoni, e Kate fece una corona di
ramoscelli e di alloro. Trascurando il fatto che sarebbero arrivati tutti in
ritardo chi in ufficio e chi a scuola, l’intera famiglia si raccolse intorno
alla tomba. I bambini vi deposero simbolicamente le ultime manciate di terra. E
fu proprio allora che dal tumulo si levò, per andare a librarsi nell’aria, una
sfera luminosa di luce rosa e violetta.
- Guardate, - disse Peter, indicandola con il dito.
- Che c’è? - Lì. Proprio lì davanti.
- Peter, di che stai parlando? - Il solito sogno a
occhi aperti.
La luce volteggiò più in alto, fino a raggiungere il
livello della testa di Peter. Non disse nulla, ovviamente. Sarebbe stato
impossibile. Ma Peter la sentì lo stesso.
- Addio, Peter, - diceva, impallidendo dinanzi ai
suoi occhi. - Addio, e grazie, sai, grazie.