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Читаем по-итальянски ROGER ZELAZNY IL SEGNO DEL CAOS


«Vedo della sporcizia sulla spada Vorpal,» stava dicendo il Gatto. «Ma, poiché la stai restituendo intatta...»

Luke era vicino a me. Sentii ancora una volta la musica e notai che il mio amico la stava canticchiando. Ora era la radura con l'Angelo del Fuoco fatto a pezzi a sembrare so­vrapposta, mentre il bar diventava sempre più solido e reale, ed andava assumendo splendide sfumature di colore e d'ombra.

Il posto però ora sembrava più piccolo... i tavoli erano più vicini, la musica più dolce, il dipinto murale più compres­so, e l'artista era scomparso. Anche il Bruco ed il suo fungo si erano ritirati in un angolino in ombra e sembravano entrambi ubriachi, mentre il fumo blu questa volta risultava meno denso. Presi la cosa come un segno favorevole perché, se la nostra presenza in quel posto fosse stata una conseguen­za dello stato mentale di Luke, allora, molto probabilmente, la mia fissazione mi stava liberando della sua stretta.


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