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Читаем по-итальянски ROGER ZELAZNY IL SEGNO DEL CAOS


Slegai la cosa luminosa che avevo legata alla cintura e cominciai ad osservarla attentamente. Fece una serie di clic mentre la guardavo. Sperai ardentemente che stessi facendo la scelta migliore piuttosto che un pessimo errore.

La creatura impiegò più tempo di quanto avessi previsto per attraversare la distesa di fiori. Probabilmente aveva dei problemi nel seguire le mie tracce in quell'ambiente esotico. In ogni caso sperai che l'incontro con lo Jabberwock lo aves­se fiaccato abbastanza da fargli perdere un po' della sua for­za e della sua velocità.

Alla fine però, barcollando pesantemente, l'ossuta crea­tura riuscì a scovarmi, e si fermò a fissarmi con uno sguardo imperturbabile. Frakir fu colto dal panico, ma io cercai di tranquillizzarlo. Non era poi tanto vicino. Avevo fatto un incantesimo raffigurante una Fontana di Fuoco, ma non ci facevo molto conto. Sapevo che non sarebbe bastato a fer­mare la creatura e che anzi avrebbe potuto anche farla fun­zionare in maniera imprevedibile.

«Io posso mostrarti la strada per ritornare nel Caos,» gli gridai, «se hai nostalgia di casa!»

La strana creatura avanzò ondeggiando nella mia dire­zione. E questa fu tutta la nostalgia di cui diede mostra.


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