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Читаем по-итальянски Читаем по-итальянски ROGER ZELAZNY IL SEGNO DEL CAOS


Qualche secondo dopo sentii un movimento più chiaro alle mie spalle e mi voltai. Lo Jabberwock stava cercando di rizzarsi in piedi. L'Angelo del Fuoco, invece, era ancora rannicchiato a terra, e stava producendo dei suoni alquanto striduli. Lo Jabberwock, ancora barcollante, distese le sue ali poi, tutto d'un tratto, si voltò e fuggì in un buco situato in una fessura della parte posteriore della caverna.

«Ha avuto una buona idea,» osservai, mentre mi preci­pitavo nel giardino.

Lì gli aromi erano ancora più forti, ed i fiori erano com­pletamente sbocciati. Stavamo attraversando una fantastica distesa di colori. Dopo un po' cominciai ad ansimare, ma continuai a camminare. Luke era pesante, ma desideravo frap­porre una certa distanza tra noi e la caverna. Considerando la velocità alla quale si muoveva il nostro inseguitore, non ero sicuro di avere il tempo sufficiente per armeggiare con un Trionfo.

Mi sembrò di avere le vertigini, e che le mie estremità fossero lontane. Allora ebbi l'intuizione che il profumo dei fiori potesse avere un effetto narcotizzante. Magnifico! Era proprio quello che mi ci voleva in quel momento: cadere sot­to gli influssi di una droga mentre cercavo di farne uscire fuori Luke!

Intravidi una piccola radura leggermente sopraelevata, ed allora mi diressi a quella volta.

Fiducioso, mi fermai a riposare mentre decidevo sul da farsi. Rimasi ad ascoltare per qualche minuto, ma non sentii alcun rumore d'inseguimento.

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