Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni
Uno scatto sonoro annunciò che aveva tolto la sicura
e la pistola tornò ad alzarsi all’altezza della testa di Peter. Il ragazzo si
liberò a fatica dalle coperte cercando di tenere le mani in alto. Non era
facile. Non aveva proprio voglia di farsi sparare. Mancavano poche settimane al
suo compleanno e sperava tanto nella bicicletta nuova.
- Aspetti, Mrs Goodgame, - farfugliò. - Avevo
pensato anche a questo. Se lei mi promette che smetterà di rubare, e che
restituirà le cose che ha preso, io cercherò di tirare fuori il rullino e lo
consegnerò a lei. Le do la mia parola.
La donna socchiuse gli occhi considerando il da
farsi. - Uhmm. Non sarà facile, sai, restituire tutta quella roba.
- Potrebbe ad esempio girare di notte e lasciarla
davanti alle porte.
Mrs Goodgame ritirò la pistola. E Peter abbassò le
braccia. - Sai cosa? - disse lei suadente. - È che speravo di arrivare al fondo
della via. Non si potrebbe magari...
- Mi dispiace, - disse Peter. - La faccenda deve
finire adesso. È la mia ultima offerta. Se non le sta bene, allora proceda
pure, mi spari.
Lei si voltò e parve esitare. Per un momento di angoscia,
Peter pensò che avrebbe fatto esattamente così. Invece, tirò fuori la sciarpa e
se la avvolse intorno alla bocca, prima di abbassarsi il berretto. Si diresse
alla finestra e uscì.
- Sai, mi sono divertita come una matta in questi
ultimi mesi. Adesso mi toccherà ricominciare a prendermela coi bambini.
- È vero, - replicò Peter gentile. - Per quello non
la possono arrestare.
Gli rivolse un ultimo sorriso giallognolo, e poi
sparì. Peter sentì lo scricchiolio dei suoi passi sui pioli e il rumore
metallico della scala staccata dal muro. Sedette sul bordo del letto con la
testa tra le mani e sospirò. Ecco che cosa voleva dire cavarsela per un pelo.
Stava ancora seduto in questa posizione, quando udì
dei passi pesanti su per la scala. La porta si spalancò e suo padre si avventò
accanto a Peter prendendogli una mano.
- Grazie a Dio stai bene, - disse Thomas Fortune
trafelato.
- Sì, - replicò Peter. - È stato proprio...
- Tu eri qui che dormivi tranquillo, - diceva suo
padre. - Meno male. Non hai sentito niente. Si è portato via il televisore, la
coperta e tutte le saponette del bagno. Ha fatto un foro nel vetro di una
finestra e poi ha sfilato le viti...
Mentre il padre continuava a raccontare, Peter fissava
la tana del topo. Nel corso dei giorni che seguirono, gli capitò di trascorrere
ore sdraiato sulla pancia a perlustrare il buco con un attaccapanni di fil di
ferro aperto in tutta la sua lunghezza. Ogni volta che incontrava Mrs Goodgame
in strada, lei fingeva di non conoscerlo. Non mantenne affatto la parola: la
refurtiva non fu restituita e nel frattempo i furti procedevano di casa in casa
lungo tutta la via. L’avrebbero messa in prigione, se soltanto fosse riuscito a
trovare quelle fotografie, per questo non si dava per vinto e armeggiava con il
fil di ferro. Ma il rullino non saltò mai più fuori, come del resto la sua
torre Eiffel.