Читаем по-итальянски Ian McEwan L'inventore di sogni
Kate annuiva convinta. - Avrebbe dovuto prenderle
anche i denti! - Il fatto è che Mrs Goodgame, a dispetto del nome che faceva
ben sperare, non era amata dai bambini della via. Era infatti uno di quei rari
infelici adulti profondamente irritati dal fatto che i bambini esistono. Se
giocavano fuori, lei si metteva a starnazzare dalla finestra di «andarsene da
davanti a casa sua». Era persuasa che tutte le cartacce portate dal vento nel
suo giardino, fossero state gettate apposta da qualche bambino dispettoso. Se
una palla o un giocattolo, finiva sul suo prato, lei si precipitava fuori e li
confiscava. Era sempre di cattivo umore, e a peggiorare le cose c’era il fatto
che i bambini la prendevano in giro. Farla arrabbiare era uno spasso per tutti.
I genitori di Peter dicevano che era un po’ suonata e meritava compassione.
Loro si sforzavano sempre di trattarla con gentilezza. Ai bambini però riusciva
difficile commuoversi per una vecchia dalle zanne gialle che non faceva altro
che rincorrerli nella via.
Ecco perché Peter non fu poi tanto dispiaciuto
quando sparirono le saponette e il bastone di Mrs Goodgame. Incominciava anzi a
nutrire un certo rispetto per quel ladro. Decise di dargli un soprannome: Sam
Saponetta. Ci voleva un bel fegato a prendere di mira tutta una strada e a
lavorarsela casa dopo casa, in ordine numerico. Sembrava non chiedesse altro
che di essere incastrato!
Passarono i mesi, fu ripulito qualche altro alloggio.
I numeri quindici, diciannove, ventidue, ventisette. Non c’era alcun dubbio
ormai. Sam Saponetta si avvicinava al trentotto, casa di Peter.
Questi dal canto suo trascorreva ore e ore con carta
e matita a tirar giù calcoli. Per quanto era in grado di determinare, il ladro
non seguiva uno schema nella scelta dei numeri, ma se fosse venuto anche da
loro, ci si doveva aspettare che lo facesse nel giro di un paio di settimane.
Poteva anche darsi che casa loro fosse tra quelle risparmiate. In quel caso, Peter
sapeva che sarebbe rimasto deluso. Senza farne parola con nessuno, aveva deciso
che a prendere Sam Saponetta doveva essere lui.
Il fine settimana che precedette la presunta visita di
Sam Saponetta, Thomas e Viola Fortune organizzarono dei preparativi. Thomas
Fortune assicurò le finestre trapanando lunghe viti dentro gli infissi.
Irrobustì le serrature alla porta d’ingresso e a quella di servizio e mise un
lucchetto al cancello sul lato della casa. Cercò di installare un rudimentale
antifurto, ma si pestò un dito con il martello mentre passava il filo elettrico
sul muro, il che lo mise di pessimo umore. Anche perché l’antifurto non
funzionava. Non c’era tempo di farne installare uno vero che, in ogni caso, non
sarebbe di certo bastato a fermare Sam Saponetta