Читаем по-итальянски Federico Moccia Scusa ma ti chiamo amore
"Ilenia chi?" "Ilenia Burikova." Ma chi sei, vorrebbe rispondere Alessandro, non ti conosco. "Sono Ilenia." Poi si ricorda delle russe in giro per casa. Si alza, apre la porta della camera. "Mi senti? Quel tipo sta male..." "Ma chi?" "Quello che non mi ricordo come si chiama. La mia amica Irina sta chiamando aiuto." "Aiuto? Ma chi sta chiamando aiuto? Ma che dici?" Alessandro s'infila al volo una maglietta e corre
nel corridoio. Non fa in tempo ad arrivare in salotto, che vede Irina in terrazza, affacciata giù, che sta urlando come una pazza. "Aiuto, aiuto! Uomo si sente malissimo. Presto, chiamate tutti, uomo quasi morto!" Le luci del palazzo di fronte si accendono. Escono il vicino e sua moglie. "Ahò, nun urla, che te strilli? Abbiamo già chiamato noi l'ambulanza." Alessandro esce in terrazzo, prende per mano la russa cercando di farla rientrare. "Aiuto aiuto
aiuto, sta male" sembra un disco incantato, "aiuto!" "Basta! Che casino stai facendo? Ma chi è che sta male?" "Di là, nel bagno!" Alessandro molla la russa e corre di là. Andrea Soldini è completamente sdraiato per terra, abbracciato al water, respira a fatica. Quando vede Alessandro, accenna un sorriso. È tutto sudato. "Sto male, Alex, sto male..." "Si vede. Dai, rilassati, ora ti riprendi..." "No,
è che sono cardiopatico, mi spiace, mi sono fatto un tiro di cocaina..." "Cosa? Ma che sei cretino! Pietro, Pietro, dove sei, Pietro?" Alessandro aiuta Andrea Soldini a rialzarsi. Poi esce dal bagno tenendolo per un braccio e cerca di farlo camminare. La camera degli ospiti si apre. Pietro, trafelato, esce, mettendosi la camicia mentre la ragazza russa compare sulla porta, sorridendo e mangiando una ciliegia. Meglio di qualsiasi spot, pensa Alessandro scuotendo la testa. "Allora,
che succede?"