Читаем по-итальянски Antonio Tabucchi Si sta facendo sempre piu' tardi (4)
Il burbero
proprietario ha una vecchia serva che la mattina mi porta in camera una
colazione consistente in ciambelle di pane all'anice, miele, formaggio fresco e
un bricco
di una tisana
che sa di menta. Quando scendo lui è sempre chino su un tavolo a fare i conti.
Di che cosa, poi, vallo a sapere. Nella sua sobrietà verbale è tuttavia
premuroso. Mi domanda sempre: como està su esposa? Chissà perché ha scelto di
parlarmi in spagnolo, e la parola "esposa", che lui pronuncia con il
dovuto rispetto, e che già di per sé è un po' ridicola, meriterebbe una bella
risata come risposta. Ma che esposa e esposa, mi faccia il piacere!, e giù una
bella pacca sulle spalle. E invece rispondo con la serietà che la situazione
richiede: sta bene, grazie, stamattina si è svegliata molto presto, è già scesa
alla spiaggia e non ha neppure fatto colazione. Povera signora, risponde lui
sempre in spagnolo, a digiuno sul mare, non può essere! Batte le mani e arriva
la vecchia. Le parla nella sua lingua e lei, svelta svelta, prepara il solito
panierino affinchè tu non resti a digiuno. Ed è proprio questo che ti ho
portato anche stamattina: una ciambella di pane all'anice, formaggio fresco,
miele. Mi sento un po' Cappuccetto Rosso, ma tu non sei la nonna e per fortuna
non c'è il lupo cattivo. C'è solo una capretta marroncina in mezzo al bianco
delle rocce, l'azzurro sullo sfondo, il sentiero da percorrere fino alla
spiaggetta per stendermi sull'asciugamano accanto al tuo.
Ti avevo fatto
un biglietto "aperto", come dicono in linguaggio tecnico le agenzie.
Costano il doppio, lo so, ma ti consentono di rientrare il giorno che vuoi: e
non dico tanto per il battellino asmatico che fa la spola ogni giorno fino alla
cosiddetta civiltà, ma soprattutto per l'aereo dell'isola più vicina, dove c'è
una pista d'atterraggio. E non per buttare via i soldi, lo sai che sono oculato
sulle spese, né per farti vedere quanto sia generoso, che magari non lo sono affatto.
E' che capisco i tuoi impegni: le cose che uno ha da fare, e qui e là, e avanti
e indietro. Insomma: la vita. Ieri sera mi hai detto che oggi dovevi ripartire,
dovevi proprio. Ebbene, guarda, riparti, il biglietto aperto serve proprio a
questo. No problem, come dicono oggi. Fra l'altro il momento è favorevole,
perché il mare è in risacca, e porta al largo.
Ho preso il tuo
biglietto, sono entrato nel mare (questa volta addirittura con i pantaloni, per
mantenere il decoro dovuto ad un commiato) e l'ho depositato sulla superficie
dell'acqua. L'onda l'ha avvolto, ed è scomparso alla vista. Oddìo, ho pensato
per un momento con quel batticuore di quando si assiste a una partenza (le
partenze causano sempre un po' d'ansia, e tu sai che in me è sempre eccessiva),
finirà contro le rocce. E invece no. Ha preso la direzione giusta, galleggiando
gagliardamente sulla corrente che rinfresca il piccolo golfo, ed è scomparso in
un attimo. Ho cercato di sventolare l'asciugamano per dirti ciao, ma tu eri già
troppo lontana. Magari non te ne sei neppure accorta.