Читаем по-итальянски Antonio Tabucchi Si sta facendo sempre piu' tardi (3)
Dunque: se a occhio e
croce ha un diametro di non più di cinquanta chilometri, secondo me non c'è più
di un abitante ogni dieci chilometri quadrati. Dunque, pochini davvero. Forse
sono di più le capre, anzi, ne sono certo. L'unico bene che la terra produce,
oltre ai pruni di more e ai fichi d'India, è il melone, laddove il terreno
pietroso si fa sabbia, una rena giallognola dove gli abitanti coltivano meloni,
solo meloni, piccoli come pompelmi, e dolcissimi. I campi di meloni sono divisi
fra di loro da cespi di una vite che pare quasi selvatica e che cresce in buche
scavate nella sabbia affinchè non le bruci il salmastro e nel cavo si possa
raccogliere la rugiada notturna, che deve essere l'unico nutrimento per le loro
radici. Dall'uva si ottiene un vino rosato scuro, di alta gradazione, credo che
costituisca l'unica bevanda dell'isola, oltre agli infusi di erbe spontanee che
si bevono in abbondanza anche freddi, e che sono amari ma assai profumati.
Alcuni sono gialli, perché c'è una specie di croco spinoso che fiorisce tra i
sassi e che assomiglia a un carciofo piatto; e quella bevanda da una forte
ebbrezza, assai più del vino, ed è riservata ai malati e ai moribondi. Dopo un
insolito benessere ti fa dormire a lungo, e quando ti svegli non sai quanto
tempo è passato: forse qualche giorno, e non si fa nessun sogno.
Sono certo che pensi che in un luogo come questo
sarebbe necessario portare una tenda. Sì, ma dove piantarla: fra i sassi?, fra
i meloni? E poi, lo sai, non sono mai stato un asso a piantare tende, mi
venivano tutte storte, poverine, facevano pena. Invece ho trovato un posto al
villaggio. Da non crederci, ma tu arrivi in un borgo bianco che non ha neppure
un nome, si chiama semplicemente villaggio, e sul mulino a vento in rovina che
fa da sentinella alle quattro case, dopo una salita di scalini sconquassati c'è
un cartello con una freccia: Albergo, 100 mt. Ha due stanze, l'altra è disabitata.
Il padrone dell'albergo è un uomo attempato e di
poche parole. E' stato marinaio e conosce varie lingue, almeno per comunicare,
e nell'isola è tutto: postino, farmacista, poliziotto.
Ha l'occhio destro di un
colore diverso da quello sinistro, non credo sia per natura, ma per un
misterioso incidente che gli capitò in uno dei suoi viaggi e che ha tentato di
spiegarmi con avare parole e con il gesto inequivocabile di chi indicandosi un
occhio raffigura qualcosa che lo colpì. La stanza è molto bella, davvero non ce
la saremmo immaginata così, né io né te. E' una grande mansarda che da sul
cortile, con il soffitto che pende fino ad una terrazza poggiata sulle colonne
di pietra del portico attorno alle quali si arrotola un rampicante di foglie
molto verdi e robuste, un po' grasse, carico di bottoni che la notte si
schiudono con un profumo intenso. Credo che quei fiori allontanino gli insetti,
perché non ne ho mai visti sulle pareti, a meno che questa pulizia non sia
opera dei non pochi gechi che popolano il soffitto: grassi anche loro, e assai
simpatici, perché sempre immobili, almeno apparentemente.