Читаем по-итальянски Connie Willis Una lettera dai Cleary
La signora Talbot ha lasciato cadere il suo capo della
plastica. Stavolta non è caduto sulla stufa, ma ci è andato così vicino che ha
cominciato ad arricciarsi per il calore. Papà è rimasto immobile a guardarla,
senza nemmeno cercare di raccoglierla.
– «Come stanno le ragazze? Sonja cresce a vista
d’occhio. Quest’anno è lontana da casa per l’atletica, e riporta a casa un
sacco di medaglie e calzini sporchi. E dovresti vedere le sue ginocchia! Sono
così sbucciate che quasi volevo portarla dal medico. Lei dice che se le graffia
sugli ostacoli, e il suo allenatore dice che non c’è niente di cui
preoccuparsi, ma a me invece preoccupa. Sembra che non guariscano mai. Hai mai
avuto problemi del genere con Lynn e Melissa?
«Lo so, lo so. Mi preoccupo tanto. Sonja sta bene. Rick sta
bene. Niente di spaventoso succederà da qui alla prima settimana di luglio, e
allora vi vedremo. Baci, i Cleary. P.S. È mai caduto qualcuno dal Picco Pike?»
Nessuno ha detto niente. Ho ripiegato la lettera,
rimettendola nella busta.
– Gli avrei dovuto scrivere – ha detto
mamma. – Avrei dovuto dirglielo, «Venite adesso». Allora sarebbero stati
qui.
– E probabilmente quel giorno saremmo saliti sul Picco
Pike, appena in tempo per vedere tutto che saltava in aria, noi compresi –
disse David, alzando la testa. È scoppiato a ridere, mentre la voce gli si
spezzava. – Credo che dovremmo essere contenti che non siano venuti.
– Contenti? – ha detto mamma. Si strofinava le
mani sulle gambe, contro la stoffa di jeans. – Suppongo che dovremmo
essere contenti se quel giorno Carla ha portato Melissa e il bambino a Colorado
Springs, così non sono rimaste molte bocche da sfamare. – Strofinava i
suoi jeans così forte che avrebbe finito col farci un buco. – Suppongo che
dovremmo essere contenti se quei razziatori hanno sparato al signor Talbot.
– No – ha detto papà. – Ma dovremmo essere
contenti che non abbiano sparato anche al resto di noi. Dovremmo essere
contenti che abbiano preso solo il cibo in scatola e non i semi. Dovremmo
essere contenti che gli incendi non siano arrivati così lontano. Dovremmo
essere contenti…
– Di avere ancora il servizio postale? – ha
soggiunto David. – Dovremmo essere contenti anche per quello? – È
uscito, chiudendosi la porta alle spalle.
– Quando non ho più avuto notizie, avrei dovuto
chiamarli o qualcos’altro – ha detto mamma.
Papà stava ancora fissando la plastica rovinata. Gli ho
portato la lettera. – La vuoi tenere o no? – gli ho chiesto.
– Penso che abbia fatto il suo tempo – ha detto
lui. Poi l’ha appallottolata, l’ha gettata nella stufa sbattendo lo
sportellino. Non si è nemmeno bruciato. – Vieni ad aiutarmi con la serra,
Lynn – ha detto.