Читаем по-итальянски Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Ma Lupin lo zittì con uno sguardo. Black guardò Hermione
appena rabbuiato, ma non come se fosse arrabbiato con lei. Sembrava piuttosto
soppesare la risposta.
«Non so come ho fatto» disse lentamente. «Immagino che l’unico
motivo per cui non sono impazzito è che sapevo di essere innocente. Non era un
bel pensiero, quindi i Dissennatori non sono riusciti a portarmelo via… ma mi
ha conservato il senno, e non ho perso me stesso… mi ha aiutato a mantenere i
miei poteri… così quando tutto è diventato… troppo… sono riuscito a
trasformarmi nella mia cella… sono diventato un cane. I Dissennatori, sapete,
non ci vedono…» Deglutì. «Vanno a tentoni verso le persone captando le loro
emozioni… capivano che le mie emozioni erano meno… meno umane, meno complesse
quando ero un cane… ma naturalmente hanno pensato che stessi perdendo la testa
come tutti gli altri là dentro, e non si sono preoccupati. Ma ero debole, molto
debole, e non avevo alcuna speranza di allontanarli da me senza una bacchetta
magica…
«Ma poi ho visto Peter in quella foto… Ho capito che era a
Hogwarts con Harry… nelle condizioni ideali per agire, se gli fosse giunta voce
che il Lato Oscuro stava riprendendo potere…»
Minus scuoteva la testa e muoveva le labbra senza dire
niente, ma fissava Black come se fosse ipnotizzato.