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Читаем по-итальянски Harry Potter e il prigioniero di Azkaban


Harry si voltò e guardò fuori. Qualcosa di grigio e molto piccolo appariva e spariva oltre il vetro. Si alzò per vedere meglio e si accorse che era un piccolo gufo che trasportava una lettera decisamente troppo grande per lui. Il gufo, in effetti, era così piccolo che continuava a rovesciarsi a mezz’aria, sbatacchiato di qua e di là dalla corrente del treno. Harry aprì rapido il finestrino, tese il braccio e lo afferrò. Sotto le dita sembrava un Boccino molto soffice. Lo tirò dentro cautamente. Il gufo lasciò cadere la lettera sul sedile di Harry e prese a svolazzare nello scompartimento, evidentemente molto soddisfatto di aver portato a termine la sua missione. Edvige fece schioccare il becco in tono di dignitosa disapprovazione. Grattastinchi si mise seduto e prese a seguire il volo del gufo con i suoi grandi occhi gialli. Ron, che se n’era accorto, afferrò il gufo e lo mise al sicuro, fuori dalla portata del gatto.


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