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Читаем по-итальянски Pasqua, 100mila a San Pietro


ROMA - E' iniziata la messa di Pasqua celebrata dal Papa in piazza San Pietro, dove si sono radunati circa 100 mila fedeli. I pellegrini sono arrivati già dalle prime ore del mattino per partecipare alla celebrazione e per ricevere, alla fine, la benedizione papale "Urbi et Orbi", cioé "alla città e al mondo". Come è tradizione dal 1985, la piazza più nota della cristianità è adornata dagli addobbi dei fioristi olandesi: oltre 42 mila fiori e piante tra lilium, rose, aster e rami di ciliegio giapponese.

Il Papa andrà in Libano dal 14 al 16 settembre. Lo rende noto un comunicato diffuso dalla sala stampa vaticana che ufficializza, nel giorno di Pasqua, le date. Durante il viaggio apostolico, il Papa "firmerà l'Esortazione apostolica diretta alla Chiesa del Medio Oriente, incontrerà le più alte autorità del Paese, civili e religiose, e presiederà un riunione dedicata alla giovani del Libano". Benedetto XVI celebrerà una messa a Beirut.

Appello del Papa per "le comunità cristiane" in Africa nel messaggio Urbi et Orbi. Benedetto XVI ha citato Corno d'Africa, Sudan e poi il Mali, perché trovi "pace e stabilità". E la Nigeria, perché ricostruisca pace e libertà religiosa. Oggi nel Paese una bomba é esplosa vicino a una chiesa facendo molte vittime.

In Medio Oriente "tutte le componenti etniche, culturali e religiose collaborino per il bene comune e il rispetto dei diritti umani". E in Siria "cessi lo spargimento di sangue e si intraprenda la via del dialogo". Così il Papa nel messaggio Urti et Orbi, con l"invito ad accogliere "i numerosi profughi". "Cristo Risorto - sono state le parole di Benedetto XVI - doni speranza al Medio Oriente, affinché tutte le componenti etniche, culturali e religiose di quella Regione collaborino per il bene comune ed il rispetto dei diritti umani. In Siria, in particolare, cessi lo spargimento di sangue e si intraprenda senza indugio la via del rispetto, del dialogo e della riconciliazione, come è auspicato pure dalla comunità internazionale. I numerosi profughi, provenienti da quel Paese e bisognosi di assistenza umanitaria, trovino l'accoglienza e la solidarietà che possano alleviare le loro penose sofferenze". Benedetto XVI ha ricordato anche il "popolo iracheno", incoraggiandolo a "non risparmiare alcuno sforzo per avanzare nel cammino della stabilità e dello sviluppo".


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