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Читаем по-итальянски Stefano Benni LETTERA AL TRAP DAL CT AD INTERIM


Cari cittadini, come sempre devo lamentarmi. Sono uno statista di statura mondiale e nessuno vuole riconoscerlo. Ho fatto terminare la guerra in Medio Oriente e né gli israeliani né i palestinesi se ne sono accorti. Ho posto fine a secoli e secoli di guerra fredda, e ho convinto Putin a entrare nella Nato, anche se per il momento non sono ancora riuscito a iscriverlo alla Pidue. Ho sbattuto fuori dall’Italia i pericolosi invasori albanesi, senegalesi e rumeni e adesso ci proverò con l’etnia più pericolosa, i legulei. Ho abbassato le tasse e il debito pubblico in una fiction su Italia Uno. La mafia è sotto controllo e fattura tutto. Con D’Amato ormai c’è una tale intesa che non devo più gridare «comandi!» quando mi telefona. Eppure continuate a trattarmi come un tirannello da strapazzo e mi avete deluso nelle prime elezioni italiane in cui c’è stata una vera par condicio, ovverossia io ho avuto un pari numero di ore, circa due, su tutti i miei (pardon) su tutti i maggiori canali televisivi. Ma c’è un settore dove dimostrerò di essere un grande stratega, un’attività che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni e da cui è partita la mia ascesa nell’olimpo dei grandi. Il calcio! Ecco la lettera che ho appena inviato al vice-commissario della nazionale azzurra, Giovanni Trapattoni.

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